Continuano a circolare in città alcuni “rumors” sul fatto che la nuova sede del Gran Sasso Institute, il centro per la ricerca e l’innovazione che il Ministro Barca ha fortemente voluto a L’Aquila, sarà localizzato all’Asilo Occupato in via Duca degli Abruzzi.
Pensiamo che il voler insistere a tutti i costi a far nascere questo progetto sulla pelle dell’unica realtà che si occupa di sociale nel centro della città, sia sbagliato e dannoso, e nell’eventualità ci opporremo ad una simile ingiustizia in ogni modo.
Il Comune di L’Aquila, dopo aver abbandonato l’asilo a se stesso all’indomani del sisma, ha sempre riferito che su quell’edificio ha un progetto scritto e finanziato di centro polifunzionale per giovani e anziani con una destinazione quindi squisitamente sociale in continuità con la nostra presenza.
Ci permettiamo allora di chiedere all’assessore Pezzopane e al sindaco Cialente se il Comune intende tener fede almeno questa volta alle sue parole o ha intenzione di cedere di fronte l’arroganza di Barca e il suo staff?
Tanto più che nulla che vada incontro ai bisogni di giovani e anziani come la sbandierata struttura provvisoria a San Bernardino è stato ancora realizzato in centro storico e la Cgil ha 500mila euro per ristrutturare il centro anziani pre-esistente nella struttura stessa dell’ex asilo.
L’insistenza su tale localizzazione dimostra infatti come questo progetto sia calato dall’alto da chi questa città evidentemente non la vive e ne ignora la sua reale e drammatica situazione sociale impossibile da conoscere negli incontri confezionati per fare passerella.
Oggi le iniziative dell’Asilo rappresentano nel centro storico l’unica opportunità per sperimentare autogestione, condivisione e crescita culturale, aldilà del semplice uscire “a bere”.
Vorremmo ricordare al Governo, al Comune, al nascente Gran Sasso Institute che all’asilo da più di un anno e mezzo vanno avanti le seguenti attività:
Cineforum, sala prove, laboratori teatrali, artistici e di artigianato, biblioteca, medialab, palestra di arrampicata, oltreché numerose iniziative musicali, culturali, sociali e di volontariato. (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 )
Il tutto solo grazie all’autorganizzazione ed all’attivismo di tant* giovani che rifiutandosi di rimanere ad aspettare si sono impegnati in prima persona per la rinascita culturale e sociale di questa città rimettendo in sesto e riaprendo alla città un luogo completamente abbandonato del Comune.
Ragazzi e ragazze che oggi riconoscono, usandolo, in quello spazio conquistato uno strumento di aggregazione e crescita personale e politica per sfuggire nel presente e con le proprie mani dal disagio sociale che oggi questa sotto-specie di città sa offrire.
Non possiamo lasciare che quest’esperienza concreta di protagonismo e partecipazione attiva sia spazzata via da un carrarmato con a bordo il ministro Barca i suoi uomini. Anzi chiediamo loro quale sarebbe la vostra tanto sbandierata partecipazione di cui tanto parlate? Quella di mettere in scena un’assembleuccia a decisione già presa? In tal caso sappiate già da ora signori che non faremo da vostra corte.
Assemblea dell’Asilo Occupato