Siamo i lavoratori, gli studenti e i disoccupati che il 23 gennaio hanno occupato l’ex Asilo comunale di viale Duca degli Abruzzi. Non l’abbiamo fatto perché abbiamo bisogno di luoghi dove “fare i nostri comodi” né perché abbiamo dietro chissà quale forza politica. Abbiamo occupato L’Asilo per recuperarlo dall’abbandono in cui versano numerose strutture pubbliche dal post-terremoto ad oggi. L’abbiamo occupato per salvarlo da una possibile speculazione economica, vista l’ondata dilagante della svendita di luoghi pubblici in nome dell’indebitamento istituzionale. L’abbiamo sì occupato per i nostri interessi: culturali, sociali e politici. L’Asilo è uno spazio liberato dove si produce cultura nel senso più amplio della parola: musica, cinema, reading di poesia, incontri su tematiche sociali. Li consideriamo infatti possibilità di crescita per i singoli e per la collettività.
L’abbiamo fatto perché crediamo sia tempo di assumerci la responsabilità in prima persona per costruire un autonomia non solo politica ma anche culturale, espressiva, artistica in contrapposizione alla mancanza di alternative a un appiattimento culturale che ci vede spettatori passivi e consumatori di spettacoli di basso profilo. Ci vorrebbero isolati ognuno nella propria casa per fare e disfare sulla nostra città. Per questo abbiamo aperto un nuovo spazio di partecipazione. Crediamo che incoraggiare produzioni artistiche e musicali autonome, lavori artigianali, attività sportive, incontri e dibattiti sia un meccanismo virtuoso che possa far uscire dall’ombra le nostre capacità e restituirci il protagonismo della nostra vita, della nostra città.