A L’Aquila non c’è lavoro e non c’è futuro, per i giovani semplicemente non ci sono prospettive.
I soldi per la ripresa socio-economica del cratere vengono sistematicamente dirottati altrove senza alcun imbarazzo.
È il caso della sanità, della ferrovia, delle scuole e dell’università.
La ricostruzione pesante è ferma nel centro de L’Aquila, in periferia e in tutti i centri del cratere!!!
Non esiste un’idea per la città e il suo territorio, se non la sua triste devastazione.
Molte famiglie e single, poveri e nuovi poveri di questa L’Aquila sono senza casa e senza assistenza, vittime dei deliri di onnipotenza della struttura commissariale dell’emergenza e lasciati soli di fronte il mercato, libero di alzare i prezzi degli affitti all’infinito.
CONTRO TUTTA QUESTA CLASSE DIRIGENTE
COMMISSARI VICE COMMISSARI E SINDACI CONNIVENTI
Contro i LORO GIOCHETTI E I LORO RIMPALLI DI RESPONSABILITA’
ANDATE VIA TUTTI!!!
BASTA MACELLERIA SOCIALE, ALZIAMO LA TESTA ROMPIAMO IL LORO GIOCO.
creiamo sempre più autorganizzazione, auto-sostentamento, solidarietà e rompiamo il ricatto dell’assistenza che ci fanno elemosinare a duro prezzo.

Per fare questo è necessario che tutta la popolazione abbia più fiducia in se stessa, nelle idee che vengono dal basso e nelle pratiche che ne scaturiscono.
Va subito consolidata la rete di soccorso popolare che in questi anni si è creata per una reale ricostruzione sociale.

NON ABBIAMO BISOGNO DI CHI IN DUE ANNI NON È RIUSCITO A LANCIARE
NESSUNA IDEA DI ATTRATTIVITÀ E FUTURO PER QUESTO TERRITORIO
e lo sta mandando solo allo scatafascio e alla definitiva rovina per arricchirsi sulla nostra pelle.

È necessaria un’immediata e radicale inversione di tendenza prima che sia davvero troppo tardi.
Basta con la politica di Chiodi, Cicchetti e Cialente che consiste unicamente nell’elemosinare aiuto da un politico corrotto come Gianni Letta coinvolto ora nell’ennesimo scandalo P4.
L’Aquila può essere sin da subito la città dei giovani.
Una città in cui le nuove generazioni sono le protagoniste di una L’Aquila che si ricostruisce su basi di apertura e libertà di una “L’Aquila città europea” altro che i deliri securitari e identitaristi della destra, che vorrebbero lasciarci rinchiusi nelle nostre secolari paure e facilmente governabili.
Da generazione senza futuro le nuove devono essere le generazioni protagoniste.
Diamo le nostre idee per la città, creiamo da subito reddito e lavoro.
Perché la ricostruzione e i cantieri sono fermi questa è la verità e la responsabilità è di chi sinora ha gestito le cose: commissario, comune, ingegneri, costruttori.
C’è subito bisogno di un cronoprogramma, dell’applicazione della legge popolare, di diritti.
Per ora c’è sopratutto bisogno subito di una nuova importantissima manifestazione di rottura.

PER QUESTO E PER TUTTO QUELLO GIÀ ENUNCIATO SU QUESTO VOLANTINO
GIOVEDÌ 7 LUGLIO SAREMO PER LE STRADE DI L’AQUILA, DELLA NOSTRA CITTÀ.

ASILO OCCUPATO, CASEMATTE, COMITATO 3e32