27 febbraio appuntamento ore 18 @piazza regina margherita
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Ore 16 appuntamento organizzativo a #casematte
per aggiornamenti www.3e32.com
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Ricostruiamo una città migliore, cancelliamo il fascismo
ASSEMBLEA PER DISCUTERE SU COSA FARE L’11 FEBBRAIO GIOVEDì 2 FEBBRAIO @ASILO OCCUPATO
Per il prossimo 11 febbraio Casapound propone un corteo in memoria delle vittime delle Foibe, nel centro storico della città dell’Aquila. Come promozione e provocazione il Blocco studentesco, organo studentesco di Casapound, ha distribuito volantini di lancio della suddetta manifestazione davanti alle scuole alla vigilia della giornata della Memoria, con l’evidente intenzione di creare una contro-celebrazione; il volantinaggio era accompagnato dall·accensione di fumogeni e da uno striscione contro l’ignoranza dell’antifascismo.
Sono stati segnalati anche atti di intimidazione contro i ragazzi che si opponevano all’armamentario neofascista di saluti romani e svastiche esibiti nel Giorno della Memoria. Ebbene, è il momento di essere chiari: Casapound è un’organizzazione i cui membri si autodefiniscono ‘fascisti del terzo millennio’ e che da anni si distingue, nelle città italiane in cui è presente, Roma in primis, nel praticare pestaggi e aggressioni ai danni di cittadine/i straniere/i, omosessuali, di sinistra.
La vicenda delle Foibe non è che un pretesto dei più viscidi per accreditarsi politicamente in questa città, e soprattutto è strumentalizzata per teorizzare l’equidistanza tra fascismo e resistenza e quindi per la riabilitazione del fascismo.
Dopo la recente strage razzista di Firenze per mano di un esponente di Casapound, cui molti simpatizzanti del movimento hanno inneggiato, non possiamo più considerare “normale” la manifestazione di un gruppo che non è assimilabile nella convivenza democratica, visto che fa dell’odio razziale e per il “diverso” una bandiera, e che non si perita di dichiararsi ‘fascista’ in un paese che ha l’antifascismo come base della propria Costituzione.
Già lo scorso anno, L’Aquila ha dovuto subire questa stessa manifestazione parafascista, proposta come raduno nazionale, anche se i partecipanti non sono stati più di un centinaio. Quest’anno, nel rispetto più autentico delle vittime delle Foibe – vittime della guerra e del nazifascismo prima ancora che dei loro assassini e che non possono essere strumentalizzate per dare agibilità politica ai fascisti di oggi – chiediamo che le Istituzioni di questa città impediscano il ripetersi di questa vergogna.
Chiediamo che il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, si esprima, come ha fatto De Magistris a Napoli due mesi fa, proprio in occasione di un corteo di Casapound, sostenendo che la sua città è antifascista e antirazzista e mettendo in guardia dalle forme di apologia del nazifascismo che stanno tornando, per evitare che il nostro centro storico, già ferito dal terremoto, diventi teatro per parate di nostalgici del ventennio atteggiati nel saluto romano (vedi foto nella pagina facebook di Casapound L’Aquila), che oltraggiano gravemente la memoria aquilana dell’occupazione e delle stragi nazifasciste dei Nove martiri, di Onna e Filetto.
Chiediamo infine a tutti i cittadini di difendere attivamente i valori della democrazia, della libertà, del rispetto dell’altro contro ogni rigurgito fascista, contro i germi di odio, intolleranza, esasperazione nazionalistica e xenofobia. Noi aquilane/i abbiamo una città da ricostruire, e in questo momento più che mai i valori hanno importanza.
Ricostruiamo una città migliore, cancelliamo il fascismo.
Anppia (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti), Anpi, Uds (Unione Degli Studenti), Associazione sinistra Critica, Comitato 3e32, Comitato territoriale Arci L’Aquila, Circolo Arci Querencia, Arci Servizio Civile L’Aquila, Associazione Bibliobus L’Aquila, Associazione Culturale Teatrabile, Associazione Brucaliffo, Associazione Artistiaquilani Onlus, Centro Sportivo italiano L·Aquila, Abruzzo Centro Internazionale Crocevia, Donne in Nero, Comitato Donne Terre-mutate, Legambiente, Muspac, Cobas Scuola L·Aquila, Giovani Comunisti, Rifondazione Comunista, Italia dei Valori, Sel
Le “aree bianche”
Le “aree bianche” comunali a rischio di cementificazione: al via la campagna di sensibilizzazione promossa dalla “Rete Stop al consumo del territorio nodo locale L’Aquila”.
Si è tenuta stamane, sabato 19 novembre ’11 alle ore 11,00, l’iniziativa pensata e promossa dalla “Rete Stop al consumo del territorio”, in prossimità dell’”area bianca” localizzata all’incrocio tra la S.S. 17 e la Via Salaria Antica est, di fronte al Motel Amiternum.
Le “aree bianche” sono zone vincolate dal Piano Regolatore Generale (P.R.G.) del 1975 per essere destinate a Servizi, Verde Pubblico, Parcheggi e Attrezzature Generali; coprono una superficie di di circa 1120 ettari (11 milioni di mq) distribuiti su tutto il territorio aquilano. Attualmente i vincoli ricadenti sulle suddette aree sono scaduti e il Comune dell’Aquila, che avrebbe dovuto pronunciarsi per regolamentare la destinazione di queste aree, nonostante le ripetute condanne subite dal TAR Abruzzo per protratta “lacuna” legislativa, ad oggi non ha preso alcuna posizione.
In un territorio come il nostro, già massacrato da una cementificazione selvaggia in nome dell’emergenza, la decadenza dei vincoli pone, di fatto, le aree bianche a rischio di speculazione edilizia, trattandosi il più delle volte delle “ultime aree verdi” inserite in un contesto urbano già fortemente degradato.
La “Rete Stop al consumo di territorio”, con l’iniziativa di oggi, avvia una campagna di sensibilizzazione per individuare, conoscere e riappropriarsi di tutte le aree a rischio di cementificazioni del nostro territorio.
La “Rete”, di fronte alla perdurante latitanza del Comune dell’Aquila, presenta una vera e propria “bozza di Delibera di Consiglio comunale” (in allegato) in cui:
- si richiama, come specifico riferimento normativo l’art. 49 della L.R. 70/ 95, che “……………in caso di vincoli scaduti ammette esclusivamente le ristrutturazioni edilizie degli edifici residenziali, o, gli interventi di cui all’art. 4 della L. 10/77”, previsione introdotta dal legislatore proprio per normare il territorio anche in assenza o di decadenza del P.R.G..;
- si propone l’adozione immediata di una “variante di salvaguardia” (entro 90 giorni) in virtù della quale l’Amministrazione comunale stabilisce e concede:
– la realizzazione di interventi progettuali nelle suddette “aree bianche” con un indice di UF = 0,03 mc/mq sul 50% dell’area, riservandosi la “disponibilità del restante 50%” nell’interesse della collettività per la realizzazione di aree verdi e servizi;
– la possibilità di aumentare tale indice di UF = 0,05 mc/mq, nel caso in cui si tratti di proposte progettuali organiche e vantaggiose per l’Amministrazione comunale.
Si chiede, infine, per l’adozione della suddetta variante di salvaguardia, a cui dovrebbe seguire una variante generale entro sei mesi, la verifica di trasparenza amministrativa in base all’art. 35 della L.R. 18/83, in virtù della quale il Consiglio Comunale accerta la consistenza delle proprietà immobiliari situate nelle aree oggetto della variante appartenenti ai singoli Consiglieri Comunali, al loro coniuge ed agli ascendenti e discendenti in linea diretta: si chiede, insomma, di sapere se vi siano interessi dei consiglieri comunali sulle “aree bianche”.
La “Rete” locale “Stop al consumo di territorio” è nata a seguito dell’iniziativa promossa lo scorso 23 settembre a Piazza Palazzo sul consumo di territorio operato a danno dell’intero comprensorio aquilano e ha la propria sede presso l’Asilo di viale Duca degli Abruzzi, nel quale grazie al contributo di professionisti, tecnici, studenti e cittadini si sta creando un Laboratorio di urbanistica partecipata per studiare e intervenire sulle modificazioni urbane che vive il nostro territorio. Le riunioni, aperte a tutti, si svolgono ogni giovedì alle 18,00.
L’Aquila 19 novembre 2011
Rete Locale Stop al Consumo di Territorio L’Aquila
https://consumoterritorioaq.wordpress.com
consumoterritorioaq@gmail.com
incontro fisso tutti i giovedì ore 18.00 presso l’Asilo Occupato di Via Duca degli Abruzzi, 4 – L’Aquila
OCCUPIAMOLAQ
DOPO LE PROTESTE SOTTO AD EQUITALIA CONTINUIAMO IL PERCORSO DI MOBILITAZIONE INDIPENDENTE
FUORI DALLE STRUMENTALIZZAZIONI DELLA POLITICA DI PALAZZO
RICOSTRUIAMO SPAZI E TEMPI REALI DOVE POTER PARLARE E DECIDERE
La scorsa settimana il sindaco Cialente aveva chiamato la cittadinanza a manifestarsi contro la restituzione delle tasse e chiedere un trattamento uguale a quello ricevuto da Marche e Umbria. Contemporaneamente il commissario Chiodi era a Roma per trovare un accordo. In realtà tutto era già scritto. Dopo quasi tre anni il giochetto dei rinvii e dei ricatti a cui ci hanno appesi sembra finire. Le tasse saranno restituite da gennaio al 40% e a rate. La pantomima della mobilitazione finisce e si dichiara unilateralmente il ritorno alla normalità. Come se avessimo una città normale a cui tornare, come se le tasse fossero il solo problema.
Il trattamento riservatoci per la restituzione delle tasse in realtà non è assolutamente come quello di Umbria e Marche che hanno iniziato a restituire il 40% dopo ben 12 anni, il tempo che l’economia riprendesse per davvero. Ci dicono che è il massimo che si poteva ottenere, per via della crisi. Si accetta quindi il fatto che a scontare la crisi siano i più deboli: gli studenti, i precari, i pensionati anche i terremotati. Non le grandi opere, l’evasione fiscale, i costi della politica, e chi la crisi l’ha provocata: le banche e il sistema finanziario. Noi invece oggi paghiamo una volta di più il prezzo di un terremoto al momento di una crisi che non abbiamo creato, e siamo due volte colpiti. Come se non bastasse siamo esposti ad uno sciacallaggio politico che fa parte della più generale depredazione nei confronti dell’Aquila. Sembra che chiunque ormai debba trovare a L’aquila il suo tornaconto sulla nostra pelle.
Per questo rilanciamo i seguenti punti come inizio di una piattaforma di mobilitazione permanente e indipendente dalla quale partire per rioccupare la nostra città e creare momenti e spazi di ricostruzione e vita reale:
L’Asilo riparte!
All’Asilo Occupato di viale Duca degli Abruzzi 4, ripartono tutte le attività tra cui Urban Lab (sede della rete stop al consumo di territorio), la sala prove, il cinema, la palestra di arrampicata, i laboratori artistico e artigianale, la biblioteca. Dopo un periodo al buio, grazie solo alla volontà degli occupanti, dei frequentatori e delle persone solidali, è stato ripristinato un contratto di fornitura di energia elettrica.
E l’Asilo riparte alla grande con una giornata speciale, sabato 12 novembre, che sarà uno spazio di e per le ragazze e i ragazzi di questa città, con le loro forme di espressione artistica e con la riflessione del loro ruolo nei grandi momenti di cambiamento sociale e culturale che si stanno vivendo in tutto il mondo.
Una giornata intera dedicata al writing, al rap e al divertimento.
Si inizierà alle 14.00 con un contest di writing e, dopo la premiazione al miglior lavoro realizzato nel corso del pomeriggio, nella sala Monicelli avverrà la presentazione in anteprima del documentario “Rap in the casbah” di Laura Sponti che guarda alla scena del rap indipendente nel momento in cui la Tunisia continua la sua rivolta. L’intero documentario è stato girato nel mese di febbraio 2011.
A seguire insieme alla regista e autrice del documentario e a Militant A, voce della storica crew romana “Assalti Frontali” ci confronteremo su “Rap ai tempi della crisi” sul ruolo consapevole del movimento rap in un tempo di guerra, di precarietà e di sfruttamento.
Dopo la cena nella sala concerti saranno di scena la Zona Rossa Crew gruppo aquilano nato nell’estate 2009 che ha dato voce, con una narrazione nervosa e decisa, con la rabbia e la forza del rap, a una generazione che non dimentica, e proprio gli Assalti Frontali nati nel 1988 sulle frequenze della radio libera romana “Radio Onda Rossa” e che da allora di strada ne hanno fatta tanta.
“Vedo l’ingiustizia ovunque, perciò ho deciso di raccontare tutto. A modo mio“
General, rapper tunisino
Vi aspettiamo all’Asilo!
MERCOLEDI 9 NOVEMBRE, ORE 10 PRESIDIO DI FRONTE A EQUITALIA
Aggiornamenti in diretta:
– Siamo sotto equitalia L’Aquila basta debito vogliamo reddito!
– Occupyequitalia in corso a L’Aquila: le persone si aggregano anche per mangiare i cornetti insolventi!
– Non hai i soldi? Non pagare, siamo in tanti!
—-
Quando non si paga una multa, un’imposta, una tassa o un contributo per dimenticanza o perché non siamo in grado di versare quanto dovuto, gli enti impositori (Comune, Agenzia delle Entrate, INPS, INAIL, ecc.), dopo un primo avviso, incaricano della riscossione Equitalia S.p.A. (a questo punto le somme dovute si dicono “iscritte a ruolo”).
Equitalia notifica al cittadino moroso una cartella di pagamento; se questo non avviene entro 60 giorni, la società potrà avvalersi di mezzi più coercitivi per riscuotere: ipotecare una casa, bloccare un’auto, effettuare pignoramenti di beni mobili e mandarli all’asta, sequestrare una pensione, bloccare il conto corrente del debitore o i suoi crediti.
In questo modo si sta colpendo chi ha fatto dichiarazioni di reddito fedeli e oggi, a causa della crisi, non è in grado di pagare le tasse.
E’ la condanna a morte delle imprese oneste!
Equitalia può determinare il definitivo tracollo economico di una famiglia o di un’azienda
Dopo più di 2 anni né il Governo né gli enti locali sono stati in grado di realizzare un’anagrafe del danno che consenta di mettere in relazione le politiche di sostegno alle necessità concrete attraverso una scala di microzonazione del danno sociale, differenziando la popolazione realmente bisognosa da chi, non avendo subito danni, da tempo beneficia indebitamente di vari vantaggi economici. E così pagano e subiscono sempre gli stessi
All’Aquila, dove già si paga più duramente che altrove la crisi, la precarietà e la mancanza di lavoro, dove siamo tornati a pagare le tasse in una disastrosa situazione economica, ora dovremo restituire quelle non versate.
Sai che dovremo farlo entro dicembre e restituirle tutte insieme? Sai che se non paghi, Equitalia può pignorarti quello che resta della tua casa?
Le modalità di riscossione di Equitalia rischiano di stritolarci!
E tu che fai? Continui ad aspettare che l’ultima ordinanza ti salvi la vita?
è ORA DI DIRE BASTA AL RICATTO CONTINUO E ALL’INGIUSTIZIA CHE IL NOSTRO TERRITORIO SUBISCE DA DUE ANNI!
MERCOLEDI 9 NOVEMBRE ore 10 PRESIDIO di fronte a EQUITALIA in via Strinella
Microfono aperto per chi vorrà raccontare la sua storia di ordinaria ingiustizia, in un territorio che diventerà il più tartassato d’Italia e dove non ci sarà lasciata altra scelta che quella dell’insolvenza!
COS’E’ EQUITALIA? COSA FA? COSA CAMBIA DAL 1° OTTOBRE?
Facciamo luce sul sociale
Oggi difendiamo gli spazi sociali: abbiamo trasferito a Villa Gioia (sede del comune dell’Aquila) alcune delle attività che si facevano nell’asilo occupato (a cui da martedì scorso, senza nessun preavviso è stata tagliata la corrente), per reagire al subdolo sabotaggio da parte del Comune dell’Aquila e all’incapacità della sua amministrazione di centro-sinistra.
Ora (ore 16) ci siamo spostati davanti alla sede del consiglio regionale alla villa.
STRUMENTALIZZANO IL PERDONO, DIMENTICANO IL RIFIUTO
Questa Perdonanza 2011 sta venendo oltremodo strumentalizzata per ostentare che L’Aquila ormai è una città pacificata che sta tornando alla normalità.
Non è così. A L’aquila oggi ci sono ancora 40mila sfollati di cui 12mila dispersi in autonoma sistemazione. I centri storici sono distrutti e in grandissima parte abbandonati mentre la ricostruzione pesante semplicemente non è partita. Di anno in anno sempre meno alunni siedono sui banchi delle scuole e l’Università ha sempre meno iscritti e corsi di laurea. L’ospedale è a pezzi con interi reparti ancora nei container mentre i soldi della sua assicurazione contro il terremoto sono stati utilizzati per ripianare il bilancio della Asl.
Insomma dietro la confusione di questi giorni di festa si nasconde il nostro quotidiano vissuto in una città fantasma e militarizzata. L’Aquila è un enorme non-luogo in cui il territorio viene sempre più devastato dalla speculazione edilizia e dallo spuntare di costruzioni abusive frutto di una politica senza senso né idee.
Il tessuto sociale ed economico è devastato. Ci sono migliaia di disoccupati e un numero di ore di cassa integrazione record. Come se non bastasse a breve saremo chiamati a restituire interamente le tasse sospese e diventeremo il territorio italiano con la maggiore imposizione fiscale.
I nostri rappresentanti che si sono lasciati facilmente commissariare non riescono nemmeno ad ottenere dal governo il medesimo trattamento che hanno ricevuto altri territori colpiti da catastrofi naturali. La loro unica politica si riduce a chiedere l’elemosina a Roma dal ministro Tremonti e dal sottosegretario Gianni Letta. Lo stesso Letta implicato nella vicenda della P4 e che ad Aielli qualche giorno fa ha inaugurato con i fondi destinati al terremoto un busto a suo zio, gerarca fascista antisemita. Gianni Letta che è stato invitato anche quest’anno alla sfilata storica della perdonanza.
LE INGIUSTIZIE NON SI PERDONANO, SI RIFIUTANO!!!
3e32/CaseMatte – Asilo Occupato